In questo nuovo importante articolo viene suggerito un approccio proattivo nell’ambito degli accessi vascolari durante l’emergenza COVID-19.
ABSTRACT:
L’assistenza al paziente prevede il ricorso al posizionamento di un accesso vascolare.
Purtroppo spesso i pazienti appaiono disidratati, provenendo da giorni di sintomi (quali febbre e diarrea) ed inadeguata nutrizione, comportando severe difficoltà nel reperimento di un adeguato accesso vascolare. Inoltre, le condizioni di allettamento prolungato (spesso su barelle in Pronto Soccorso), portano frequentemente alla perdita dell’accesso vascolare difficilmente reperito.
Inoltre, la dipendenza da supporti respiratori spesso impedisce una adeguata nutrizione, implicando un ulteriore peggioramento dello stato di idratazione ed una severa alterazione dello stato nutrizionale, con conseguente astenia e insufficiente apporto calorico e proteico.
Da considerare spesso anche che nausea e vomito, dipendenti dall’infezione e dagli effetti collaterali di alcune strategie terapeutiche, incidono ed aggravano il quadro clinico; un adeguato accesso vascolare è pertanto essenziale sia per garantire la terapia di supporto sia nel caso dell’aggravarsi delle condizioni generali.
COMMENTI:
Il documento, dal contenuto molto pratico, chiarisce i comportamenti da assumere, in relazione agli accessi vascolari in terapia intensiva ed in questo ambito è certamente completo e ben fatto.
Vista la sua pubblicazione praticamente contemporanea a quello emesso dal GAVeCeLT, vediamo quali sono le differenze.
I due documenti non sono in alcun modo in antitesi, tanto che essi condividono alcuni degli autori.
L’unica differenza sta nel setting assistenziale cui essi si riferiscono.
Il documento della SIIARTI tratta solo degli accessi vascolari nei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva mentre quello del GAVeCeLT a tutte le popolazioni di pazienti COVID-19 positivi.
NOTE:
Il documento è scaricabile liberamente dal sito della SIAARTI.