Infiltrazione e stravaso in pazienti pediatrici

RIFERIMENTI ARTICOLO

Tipo di pubblicazione: studio di prevalenza
Autore: G.O. Gerceker et al.
Titolo: Infiltration and extravasation in pediatric patients: A prevalence study in a cildren’s hospital.
Riferimenti articolo: JVA (2018) Vol 19(3) 266-271

ARGOMENTO

Stravaso ed infiltrazione in pazienti pediatrici

PERCHÉ QUESTO ARTICOLO

Perché riconosce che l’infiltrazione e lo stravaso sono sempre dietro l’angolo nella terapia endovenosa somministrata attraverso una vena periferica, e nel paziente pediatrico queste complicanze sono ancora più temibili.

Se, come appare chiaro, queste complicanze devono essere prevenute, lo studio enfatizza l’importanza di programmi formativi per gli infermieri pediatrici.

ABSTRACT

Scopo: Lo scopo dello studio è determinare la prevalenza dell’infiltrazione e dello stravaso nei pazienti ricoverati in un ospedale pediatrico e le misure adottate quando queste complicanze si sono presentate.

Metodi: lo studio ha utilizzato un modello prospettico e descrittivo, condotto tra settembre 2015 e febbraio 2016 per determinare la prevalenza dell’infiltrazione e dello stravaso e le loro caratteristiche. Il campione studiato consisteva di 297 cateteri periferici impiantati in 173 pazienti pediatrici.

Risultati: dei 297 cateteri periferici, il 50,8% era impiantato sull’arto destro e il 49,2% in quello sinistro. Infiltrazione e stravaso si sono verificati nel 2,9% e nel 2,3% dei pazienti, rispettivamente. Le misure adottate dopo tali episodi sono consistite nel coprire la lesione con una garza o con cotone imbevuto di alcool, in impacchi freddi, irrigazione con polisalina e elevazione dell’arto.

Conclusioni: l’infiltrazione e lo stravaso hanno dimostrato un’incidenza elevata e le misure di trattamento adottate, inadeguate. L’addestramento e l’implementazione di programmi formativi per gli infermieri pediatrici dovrebbero essere implementati al fine di pervenire tali complicanze.

COMMENTI

Lo studio è stato effettuato in un ospedale pediatrico turco in 173 pazienti di età variabile tra 0 e 18 anni portatori di catetere venoso periferico e controllati ogni giorno.

In totale furono registrati 9 episodi di infiltrazione/stravaso.

Prima di tutto ricordiamo che l’infiltrazione è lo spandimento nel tessuto perivascolare di farmaci non vescicanti mentre lo stravaso è lo stesso fenomeno che avviene con farmaci vescicanti.

Riteniamo che queste siano le considerazioni più importanti da fare:

1) Nei metodi dello studio è citata una prassi assolutamente sbagliata e cioè il controllo della linea venosa da fare una volta al giorno.

Ricordiamo a tal proposito che le linee guida INS 2016 recitano testualmente: “Le agocannule devono essere esaminate almeno ogni 4 ore, ma anche ogni 1- 2 ore nei pazienti critici o sedati o con deficit cognitivi, ogni ora nei pazienti in età neonatale o pediatrica, e con frequenza ancora maggiore nei pazienti che ricevono infusioni di farmaci vescicanti.7 (V)”

2) La formazione del personale è essenziale come documentato peraltro anche da altri studi. L’importanza della formazione risulta evidente per esempio per quanto riguarda il sito di impianto della cannula venosa. Si è visto infatti che le cannule poste sugli arti ed in particolare nelle vene metacarpali erano quelle più soggette a dare infiltrazioni e stravasi e quindi avere personale che sappia scegliere il sito più adatto è di cruciale importanza così come valutare il rischio associato ad ogni agente farmacologico ed alla pressione ed al flusso di somministrazione ideale.

3) È essenziale avere un protocollo di trattamento di queste complicanze in modo da offrire sempre il trattamento più appropriato.

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