RIFERIMENTI ARTICOLO
Tipo di pubblicazione: metanalisi
Titolo: Risk of venous thromboembolism associated with peripherally inserted central catheters: a systematic review and meta-analysis
Autore: Chopra V. et al
Rivista: the lancet 2013; Vol382:311-325
ARGOMENTO
Correlazione tra PICC e tromboembolismo venoso.
PERCHÉ QUESTO ARTICOLO
Quando fu pubblicato, 7 anni orsono, destò molte polemiche ed altrettante perplessità per la metodologia applicata, nonostante le molte riserve però, il prestigio dell’autore e quello della rivista lo hanno reso un punto di riferimento.
ABSTRACT
Premessa. I cateteri centrali a inserimento periferico (PICC) sono associati ad un aumento del rischio di tromboembolismo venoso. Tuttavia, non si conosce l’entità di questo rischio rispetto a quello associato ad altri cateteri venosi centrali (CVC). Abbiamo effettuato una revisione sistematica e una meta-analisi per confrontare il rischio di tromboembolia venosa associato ai PICC rispetto a quello associato ad altri CVC.
Metodi
Abbiamo cercato in diversi database, tra cui Medline, Embase, Biosis, Cochrane Central Register of Controlled Trials, Conference Papers Index e Scopus. Altri studi sono stati identificati attraverso ricerche manuali di bibliografie e ricerche su internet, e abbiamo contattato gli autori degli studi per ottenere dati non pubblicati. Tutti gli studi sull’uomo pubblicati in forma di testo completo, abstract o poster erano ammissibili per l’inclusione.
Tutti gli studi riguardavano pazienti adulti di almeno 18 anni che hanno subito l’inserimento di un PICC. Gli studi sono stati valutati con la scala di rischio di polarizzazione Newcastle-Ottawa. Negli studi senza un gruppo di confronto, la frequenza di tromboembolismo venoso è stata calcolata per i pazienti che hanno ricevuto il PICC.
Negli studi che confrontano i PICC con altri CVC, sono stati calcolati i rapporti di probabilità sommarie (OR) con una meta-analisi degli effetti casuali.
Risultati
Delle 533 citazioni identificate, 64 studi (12 con un gruppo di confronto e 52 senza), inclusi 29.503 pazienti, hanno soddisfatto i criteri di idoneità. Negli studi non di confronto, la frequenza ponderata di trombosi venosa profonda correlata al PICC era più alta nei pazienti gravemente malati (13-91%, 95% CI 7-68-20-14) e in quelli con cancro (6-67%, 4-69-8-64). La nostra meta-analisi di 11 studi che confrontano il rischio di trombosi venosa profonda correlata a PICC con quello correlato a CVC ha mostrato che i PICC erano associati a un aumento del rischio di trombosi venosa profonda (OR 2-55, 1-54-4-23, p<0-0001) ma non di embolia polmonare (nessun evento). Con il tasso di base di trombosi venosa profonda correlata al PICC del 2-7% e l’OR in pool di 2-55, il numero necessario per danneggiare rispetto ai CVC era di 26 (95% CI 13-71).
Interpretazione
I PICC sono associati a un rischio più elevato di trombosi venosa profonda rispetto ai CVC, soprattutto in pazienti gravemente malati o con tumori maligni. La decisione di inserire i PICC deve essere guidata dalla ponderazione del rischio di trombosi rispetto al beneficio fornito da questi dispositivi
COMMENTI
Le conclusioni della metanalisi erano chiare: i PICC sono associati ad un rischio maggiore di trombosi venosa profonda del braccio rispetto ai CVC.
Andiamo a vedere la fonte dei dati.
Essi sono stati ricavati da 64 studi pubblicati tra il 1979 ed il 2012 e di questi 2 prima del 2000, 50 nel primo decennio del nuovo secolo ed i restanti 9 in questa decade.
La prima considerazione da fare è che oltre l’80% degli studi sono stati pubblicati in data antecedente all’utilizzo diffuso dell’impianto ecoguidato e quindi con tecnica molto traumatizzante l’endotelio vascolare da cui deriva un alto rischio trombotico.
In 20 delle casistiche analizzate (31%), la tecnica di impianto non prevedeva nemmeno il controllo della posizione della punta del catetere e ciò fa propendere per impianti eseguiti con tecnica molto obsoleta.
Infine nessuna informazione sul calibro dei cateteri utilizzati e quindi è lecito pensare che siano stati estrapolati dati relativi a cateteri di calibro diverso e quindi con diverso rischio trombotico.
Per concludere, le conclusioni cui questo studio è arrivato non permettono di giungere ad alcuna conclusione perché nell’analisi non sono state prese in considerazione né la tecnica d’impianto utilizzata (con o senza eco guida) né il calibro dei cateteri utilizzati e si tratta per entrambi gli elementi di fattori predisponenti il maggior rischio trombotico.
L’unica certezza addotta da questo studio è che gli eventi trombotici riportati non hanno mai causato severe conseguenze, tipo embolie polmonari.